Volevo colori forti
L'adolescenza è l'età del rischio per natura. Qual è allora oggi il senso di una società in cui la possibilità di rischiare viene censurata e il dissenso nei confronti del mondo degli adulti e delle classi dirigenti non sono una ricchezza da rappresentare ma un pericolo da censurare o uno stigma da ridicolizzare? Viviamo una fase considerata di "rinascita" ma la realtà è purtroppo spesso invece fatta di vecchi e nuovi problemi: dispersione scolastica, ansia adolescenziale, accentuata da guerra e crisi climatica, poca fiducia verso il futuro. Alti tassi di disoccupazione e lavoro sottopagato. In una provincia sarda considerata fino a qualche anno fa la più povera d'Italia e in un’epoca post mineraria, post industriale e post pandemica, a Carbonia, come se fosse la rappresentazione plastica di un mondo globalizzato, il senso di precarietà è sempre presente: le vie del centro con i locali commerciali chiusi, i resti dell’archeologia industriale che circondano la città, rappresentano un mondo che c’era e che paradossalmente forse oggi esiste metaforicamente ancora di più. Se anche la società assume gli aspetti di questo mondo e gli adolescenti vengono abbandonati a se stessi, chi o cosa permetterà loro di realizzarsi?
Selezione di immagini dalla mostra