BAMBINO PER SEMPRE
Non mi sono mai piaciuti i bambini ma quando, 18 anni fa, una infermiera, dopo un parto difficoltoso, mi poggiò sulle braccia Emilia con il naso schiacciato,un occhio chiuso e l'altro che mi fissava sfidandomi,rimasi folgorato. Tre anni dopo stesso ospedale,infermiera diversa, stessa sensazione.Questa volta però tutto sembrava fatto a regola d'arte e Gabriele era proprio bello. Dopo qualche anno una equipe di medici, quasi un Plotone di esecuzione, disse che Gabriele era affetto da disturbo dello spettro autistico, patologia dagli esiti incerti. A distanza di anni la sua condizione è ormai chiara: totale assenza di linguaggio verbale e compromissione dell'evoluzione mentale. Vivergli accanto mi ha fatto capire che la malattia ha si minato la sua normalità, ma gli ha regalato un sogno: restare bambino per sempre. E' noto che lo sguardo di una persona autistica difficilmente si interessa a qualcosa, per cui quando mi sono imbattuto negli occhi di Gabriele che, specchiandosi in una sua fotografia, si sono illuminati d'immenso ho deciso di reiterare questa esperienza e di sviluppare un progetto fotografico che avesse come soggetto principale proprio lui.
Selezione di immagini dalla mostra